La prima cosa tutti da sempre fanno in Gran Turismo è un giro nelle concessionarie: in questo Prologue le auto sono una settantina, circa un decimo (!) di quelle che troveremo nel gioco completo. Si nota subito con piacere che sono presenti delle vetture di classe “concept” elaborate all’origine dagli sviluppatori, anche se purtroppo non è possibile intervenire in prima persona nella controversa pratica del tuning. Il parco macchine spazia da modelli piuttosto tranquilli a veri e propri mostri da competizione, comprendendo una graditissima e ampia rosa di Ferrari, tra le quali una meravigliosa F40 e niente meno che la F2007 che correva in Formula Uno l’anno passato.
Le gare che il gioco offre non sono moltissime, si tratta di tre categorie di eventi (A, B e C) sempre più impegnativi da affrontare via via con auto più potenti. Le prove spaziano da prove a tempo a tradizionali gare, per arrivare a “missioni” speciali come superare un certo numero di auto in un solo giro. A far da teatro alle sfide abbiamo sei piste, disponibili anche nella versione da percorrere al contrario.
Una volta sbloccati tutti gli eventi è possibile intervenire sui settaggi dell’auto: potremo modificare ripartizione di frenata, campanatura, curva di coppia e molto altro. Da questa versione è anche possibile avvalersi del comodissimo CRT, un sistema di regolazione rapida richiamabile direttamente in pista mentre si provano gli effetti delle varie regolazioni.
Scelta l’auto e dopo aver regolato a dovere le opzioni disponibili, con un occhio particolare alle impostazioni di guida, tarate rigorosamente su professionale, è il momento della prova in pista. Oltre alle opzioni principali un comodo menù si apre poco prima della partenza, dandoci modo di scegliere tra cambio manuale e automatico, livello degli aiuti (controllo trazione e stabilità) e soprattutto di selezionare la novità che GT5 butta sul piatto in questa nuova versione: il modello di guida simulativo.
Per la prova su strada abbiamo utilizzato un volante, il Logitech G25, quanto di meglio attualmente disponibile (senza scomodare produzioni di nicchia dai costi inumani). Diciamo subito che la differenza tra joypad e volante è abissale, non tanto per difficoltà a giocare con il classico controller, quanto per immersività che il titolo guadagna (si veda a tal proposito il video qui sotto).
E’ infatti con il volante e settando a dovere le relative impostazioni (tra cui tre modalità di sterzo, dalla più semplice alla più simulativa) che il gioco decolla e rende giustizia alle parole di Yamauchi, il quale tempo fa affermava di aver completamente riscritto la fisica delle vetture.